Noi di Tabanka
Tabanka nasce nel 2006 per avviare e consolidare la vendita in Italia dei prodotti importati dalla Guinea Bissau, nell’ambito del progetto San Francisco, in particolare l’anacardo, prodotto cardine dell’economia del paese africano.
È una società cooperativa composta
attualmente da undici soci, e statutariamente è a carattere di mutualità prevalente, per il quale tutti i profitti vengono reinvestiti per lo sviluppo del progetto stesso. Entrata a far parte del circuito Fair Trade si è dotata così di un codice di condotta per il quale, al primo punto,
vi è il rispetto della dignità
dei produttori che lavorano nella loro terra di origine.Attraverso lo spaccio all’ingrosso presso la sede logistica e operativa a San Martino Buon Albergo (VR), Tabanka si rivolge ad un’ampia tipologia di clientela che spazia dai punti vendita del circuito Altromercato, ai gruppi di acquisto GAS, alle parrocchie e ai centri Noi, alle imprese, alle associazioni e ai comitati che organizzano eventi o incontri.
Nella visione equosolidale
dell’intera filiera produttiva, quasi sempre la distribuzione avviene da volontari a volontari, per cui da un lato il costo del prodotto rimane inalterato, dall’altro il bacino di utenza si allarga progressivamente proprio per la condivisione dei valori di fondo che animano la cooperativa.
Tabanka è una società cooperativa a mutualità prevalente, che opera
statutariamente per il benessere dei soci e dei produttori nel mercato equo solidale.
Settimio Arturo Ferrazzetta
Due sono le figure che grazie alla loro straordinaria opera hanno consentito la nascita di Tabanka. Anzitutto Settimio Arturo Ferrazzetta, primo vescovo cattolico del paese africano, missionario in Africa già dal 1955, profondo conoscitore dei problemi di quelle terre e uomo di grandi vedute. Il progetto San Francisco de Floresta concepito da Ferrazzetta divenne concreto nel 1986 grazie all’aiuto del volontario laico Vittorio Bicego.Questa iniziativa si sviluppò inizialmente su una concessione di 600h ottenuta dal governo guineiano, dove vennero allocate le piantagioni di anacardo, il caju, oltre ad una prima piantagione di ananas con ben 110.000 piante.
Vittorio Bicego
Vittorio, originario di Valdagno, e anche lui uomo di grande apertura e capacità, profuse nel progetto tutte le energie che aveva in corpo ad iniziare dall’istruzione: oltre a creare una scuola primaria. insegnò ad oltre 100 bambini tutto ciò che riguarda l’agricoltura, nella fase teorica e pratica. Egli voleva avvicinare i giovani all’agricoltura, quali base fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del paese. Ma intendeva anche far provare ai giovani il piacere di produrre, trasformare e commercializzare con le proprie mani e la propria testa, amando e soprattutto salvaguardando la loro terra e la Natura circostante. Nella concessione si coltivava riso, anacardi, arachidi, arance, mandarini e ananas. Successivamente, nei primi anni 90, Vittorio ritenne importante dare continuità e ampiezza a tutto l’insediamento, che altrimenti correva il rischio in futuro di finire in mano ad altre persone, perdendo lo spirito originario. Così chiese al governo altri 1000 h e fondò l’insediamento di Santa Chiara, intestandolo a sé stesso affinchè poi rimanesse in eredità ai ragazzi come loro patrimonio.
far provare ai giovani il piacere di produrre, trasformare e commercializzare con le proprie mani e la propria testa